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La storia di Nico

Vi racconto la storia di due occhi… due occhi profondi e scuri, incrociati per caso in un caldo pomeriggio di giugno. Due occhi che mi hanno lanciato uno sguardo di sfida e nei quali ho colto rabbia, smarrimento, diffidenza.

Quegli occhi mi hanno tormentato il sonno per diverso tempo. Sapevo che appartenevano a un bimbo che era in una comunità di minori. Quello che non sapevo, e che mai avremmo pensato possibile, è che quegli occhi li avremmo nuovamente incontrati, l’anno seguente, dopo aver accolto una richiesta di affido ricevuta dalla comunità.

Quegli occhi cupi sono così diventati parte della nostra quotidianità e per diverso tempo, nei primi mesi di accoglienza, ci hanno scrutato ed esaminato con tanto sospetto.

Nico è il bimbo che ci ha rubato il cuore, con i suoi eterni silenzi, con il suo muoversi confuso tra le mura di casa, con le sue tante insicurezze e con le sue paure, alcune delle quali ci sono sembrate piuttosto insolite.

Era spaventato dalla luce della strada che la sera filtrava dalle fessure delle tapparelle, dalle ante degli armadi aperte e quando si spegneva la luce della cucina…
Ci sono sembrate paure strane, non le capivamo, ma sicuramente quelle paure nascondevano il vissuto di Nico che in parte ci era ancora sconosciuto.

All’inizio Nico ci ha messo spesso alla prova, facendo mille capricci con il cibo, e assumendo atteggiamenti sfidanti. Ma è stato un bimbo coraggioso e con tanta fatica ci ha accolti nella sua vita. Sì, perché quando parliamo di affido e di accoglienza pensiamo sempre che siano le famiglie ad aprire le porte di casa, le braccia e il cuore, ma la fatica più grande la fanno i bambini.

Sono passati quasi 7 anni dal giorno in cui, dopo un brevissimo periodo di conoscenza, l’educatrice della comunità l’ha accompagnato a casa nostra. Quella sera eravamo tutti piuttosto agitati e la notte è stata lunga e difficile per tutti. La nostra avventura insieme era iniziata e nessuno aveva idea di cosa ci avrebbe riservato il futuro.

In questi anni insieme, tra alti e bassi, tra i tanti momenti di fatica e anche i tanti momenti felici, Nico ha fatto molti cambiamenti. Sicuramente non è più taciturno come all’inizio e ha imparato a fidarsi di noi, anche se talvolta reagisce ancora con diffidenza e orgoglio alle nostre osservazioni.

È sempre piuttosto sfuggente nelle relazioni, nel mostrare affetto e ha davvero una scarsa fiducia nelle sue capacità. Lo incoraggiamo a provare, a osare di più, a fidarsi delle sue abilità, perché potrebbe scoprire nuove potenzialità. Probabilmente sarà un cammino ancora lungo per lui, ma per ora le sue priorità sono le esperienze legate all’adolescenza.

Noi saremo sempre al suo fianco a sostenerlo e a incoraggiarlo, e chissà che un giorno, questi occhi profondi, pieni di dubbi, di sfiducia e di sofferenza possano diventare occhi curiosi, occhi raggianti, accoglienti e capaci di guardare al passato, di accettarlo come parte della sua vita e di trarne insegnamento per il futuro.

Una mamma affidataria

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