Borse Lavoro e Studio

Il progetto Borse Scuola e Borse Lavoro del CAM è nato nell’aprile 1988, a seguito di un accordo siglato con il Presidente del Tribunale per i Minorenni e il Presidente di Lombardia Lavoro, per offrire ai minori in affido un’opportunità di studio e di formazione professionale sul campo.
Nel 1994 il CAM, aggiungendo finanziamenti a copertura di nuove borse lavoro, ha ampliato il suo intervento rivolgendosi non più solo ai minori in affido, ma anche a minori disagiati che provengono dal circuito penale o da comunità. A tutt’oggi le borse CAM vengono devolute a minori in carico al Servizio Minori del Comune di Milano e a ragazzi ospitati in comunità di Milano e del suo hinterland.

Le BORSE STUDIO riconoscono un incentivo economico ai ragazzi con disagio sociale che sono a rischio di abbandono scolastico e necessitano di un supporto per una buona riuscita negli studi.
Hanno la durata di un anno e vengono erogate per l’ultimo anno del corso di studi del minore e non sono ripetibili. I ragazzi ricevono un piccolo incentivo economico del quale devono rendere conto durante gli incontri mensili durante i quali intervengono, oltre al loro educatore, anche i volontari dell’associazione e uno psicologo che ne verificano la costante presenza in aula e la serietà dell’impegno assunto. Ai ragazzi in Borsa Studio non vengono chiesti espressamente voti positivi, ma rispetto delle regole e di tutto ciò che viene deciso insieme: i risultati ottenuti spesso stupiscono i ragazzi stessi. Obiettivo finale dell’iter formativo è il loro inserimento nel mondo del lavoro anche attraverso una Borsa Lavoro.

Le BORSE LAVORO riconoscono un incentivo economico ai giovani con problematiche sociali che necessitano di un aiuto per inserirsi nel mondo del lavoro.
Le Borse Lavoro del Cam, a seguito di un percorso positivo di borsa, richiedono l’assunzione del borsista. Il Cam ritiene l’inserimento nel mondo del lavoro di questi minori una importante alternativa per interrompere percorsi delinquenziale e insorgenza di disagi sociali e psichici.
Le Borse Lavoro del Cam vengono erogate per 6 mesi e non sono ripetibili.

Il borsista viene accompagnato dall’educatore di riferimento mensilmente negli uffici del CAM dove incontra le volontarie che, con la supervisione di una psicoterapeuta, valutano l’andamento del percorso di studio e/o di lavoro del mese trascorso. Nell’incontro mensile le volontarie aiutano il ragazzo a riconoscere e rispettare le regole di condotta che la scuola e/o azienda richiede, permettono al minore di riflettere su di sé, sulle relazioni che intrattiene e sui suoi doveri, lo “allenano” a costruire una relazione di fiducia con gli adulti aiutandolo nel suo percorso verso l’autonomia.

Che cosa s’intende per Borsa di avviamento al lavoro?

Le borse di avviamento al lavoro (Borse Lavoro) rappresentano uno degli strumenti più efficaci per inserire nel mondo del lavoro i giovani che presentano disagi sociali. Il CAM stipula regolari contratti con datori di lavoro disposti a formare un minore a un’occupazione, e retribuisce i ragazzi con un compenso mensile, sollevando il datore di lavoro da qualunque esborso.
Quali obblighi si assume un datore di Borse Lavoro?

Il datore di lavoro che, dopo aver conosciuto il minore ed essere stato informato delle sue difficoltà psicologiche e sociali, lo accoglie nella propria azienda è tenuto a curarne la formazione e a segnalare eventuali assenze o ritardi o comportamenti scorretti. Tutti gli oneri economici (copertura assicurativa e adeguato compenso) sono a carico del CAM il quale, inoltre, si rende garante del regolare contratto stipulato tra le parti.

Che cosa succede una volta terminata la Borsa Lavoro?
Terminato il periodo di lavoro concordato per contratto (in genere sei mesi NON rinnovabili), se la borsa ha avuto esito positivo si chiede al datore di lavoro di assumere il ragazzo. In questo caso il datore di lavoro può usufruire di agevolazioni previste dalla legge, anche contributive. Tali agevolazioni sono variabili a seconda del territorio nel quale l’azienda è situata, come specificato nelle leggi: L. n. 407, 29 dicembre 11990; L. n. 196, 24 giugno 1997 (per il mezzogiorno), D.L. n. 280/97, INPS circolare n. 257, 16 dicembre 1998.
I minori in Borsa Lavoro rientrano nelle quote delle categorie lavorative privilegiate?

No, i minori in Borsa Lavoro non ne fanno parte.

 

Il progetto RIFORNIMENTO IN VOLO è gestito dall’Ufficio Borse lavoro/studio e offre un contributo mirato ed elargito una tantum; è anche un’occasione d’incontro, un punto di riferimento educativo, mediante l’ascolto e la presenza di una psicologa.
Questo progetto permette di mantenere i rapporti con i ragazzi che hanno fatto un percorso con il CAM, sostenendoli per un progetto specifico e aiutandoli durante il loro percorso verso l’autonomia.
Si svolge con incontri semestrali con i ragazzi, negli uffici del CAM, durante un piccolo happy hour.

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