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Bella come il sole: sono queste le parole con cui una famiglia descrive la bambina che verrà loro affidata

È arrivato il momento: l’educatrice della Comunità ha inviato il programma degli incontri di Antonietta con la sua nuova famiglia.
Dopo gli incontri formativi per diventare famiglia affidataria, la psicologa del CAM, dovrà aiutare i genitori ad affrontare i primi passi: bisogna contattarli per capire se ci sono problemi o difficoltà, devono organizzarsi, a breve incontreranno Antonietta, la vedranno per la prima volta, andrà a vivere con loro.

In pochi giorni la loro storia cambierà. Dei nuovi “genitori”, Antonietta ha visto solo una fotografia.
La nuova mamma chiede se può farle dei regali, e che cosa regalare, e poi che taglia porta; il papà chiede cosa mangia, e poi ancora se le piace il cioccolato… e così via.
Non vedono l’ora di incontrarla, sono contenti, anzi entusiasti, e forse anche un po’ spaventati. La sera in cui ha ricevuto il programma degli incontri con Antonietta, il papà, fra appuntamenti, permessi da prendere al lavoro e altre faccende di non poco conto da gestire, mi ha chiesto se avessi mai visto Antonietta. «No, non l’ho vista».
Il giorno dopo, un messaggio con tre grandi cuori rossi.
«Oggi l’abbiamo incontrata». E io. «… ed è bella come il sole! Non l’ho mai vista, ma la immagino così!». «Sì, è vero, è bella come il sole. A noi il compito di farla risplendere nel suo cuore e nell’anima».

Antonietta ha vissuto in comunità per quattro anni, dove l’ha portata la madre; il padre è stato assente dalla sua vita. Ha avuto una storia non semplice: genitori con problemi più grandi di loro, che non hanno saputo o potuto essere accoglienti e protettivi. I genitori hanno incontrato altre famiglie affidatarie nel loro percorso di formazione. Nelle riunioni dei gruppi, che le psicologhe del CAM tengono mensilmente, hanno ascoltato e vissuto dai loro racconti le storie, i problemi e le soluzioni proposte. Adesso sanno cos’è l’affido e sanno soprattutto che i bambini arrivano con una loro storia già costruita. Dopo questo percorso non breve e non facile, la psicologa li presenta alla Comunità in cui risiede Antonietta e al collega dei Servizi Sociali che ha inviato la richiesta dell’affido al CAM: è stato un incontro molto intenso, si parlava di Antonietta, di cui loro finora conoscevano solo il nome.

Da adesso il CAM accompagnerà sia i genitori, sia Antonietta nel corso della vita del nuovo nucleo familiare. Il CAM ha grande esperienza in affidi familiari, ma tutte le volte che riusciamo a concludere con successo l’inserimento di un minore in una nuova famiglia, ci accorgiamo che il percorso comporta delle emozioni non solo da parte dell’équipe dell’Ufficio Affidi. Infatti, quando si verifica il passaggio di un minore dalla comunità alla famiglia, il CAM realizza il primo dei suoi obiettivi: garantire i diritti dell’infanzia attraverso lo strumento dell’Affido.

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