Sono davvero tante le stazioni ferroviarie in tutta Italia ormai dismesse o prive di presenza umana, vittime della tecnologia che automatizza i servizi o delle scelte aziendali che tagliano rami secchi sull’altare della sostenibilità economica.
Fino a pochi anni fa ogni paesino aveva la sua stazione, dove risiedeva il capo stazione e la sua famiglia: luoghi ben curati, accoglienti, vissuti, che ora sono diventi dei “non-luoghi” abbandonati e degradati. E allora perché non dare loro una seconda opportunità facendoli diventare luoghi utili per la collettività?
È quanto ha fatto il CAM – Centro Ausiliario per i Minori che ha ottenuto in comodato d’uso da Ferrovie Nord, la ex stazione di Bruzzano. Lì oggi vivono ragazzi neomaggiorenni, da poco inseriti nel mondo del lavoro. Essi provengono per lo più da comunità di accoglienza e non hanno quindi alle spalle l’esperienza di una vita famigliare, né conoscono le modalità per una corretta gestione di una casa. A questi ragazzi, che il CAM ospita per un massimo di due anni, si richiede solamente di contribuire al costo delle utenze affinché possano vivere serenamente anche con un primo stipendio.
Affiancati da un educatore del CAM e un’assistente sociale, sono guidati nell’imparare a rispettare le regole, a condividere gli spazi, a gestire i propri risparmi e nell’assolvere i tanti compiti burocratici richiesti. Con il loro aiuto i ragazzi completano il loro percorso di crescita e raggiungono la piena autonomia.