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L’affido familiare

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Accogliere un minore nella propria famiglia

Aprirsi all’affidamento familiare significa rendersi disponibili all’accoglienza nel proprio nucleo familiare, per un tempo inizialmente determinato, di un minore che, per varie ragioni, non ha la possibilità di convivere con i suoi familiari. Si pone quindi come uno strumento di aiuto al minore e alla sua famiglia per il tempo necessario al superamento delle difficoltà in cui quest’ultima versa, trattandosi di un intervento integrativo temporaneo del rapporto familiare, il cui fine è anche quello di facilitare i rapporti tra il minore e i suoi familiari, in vista del suo reinserimento presso di loro.

Possono rendersi disponibili all’affidamento sia coppie coniugate con figli o senza, sia persone non coniugate, predisposte all’accoglienza, anche abitativa, idonee educativamente, disponibili affettivamente e consapevoli di essere di aiuto al minore e alla sua famiglia. Non sono previsti limiti di età, né di reddito.

La durata dell’affidamento è prevista per un massimo di due anni, la scadenza del termine non ne comporta però la cessazione, bensì la verifica del suo andamento, che può anche rendere necessaria la formulazione di un nuovo programma e l’indicazione di un ulteriore termine. Nel caso di cessazione, quale che sia il seguito, la legge ha previsto la possibilità della continuazione delle relazioni socio-affettive maturate nel suo corso e ritenute positive per il minore.

L’affidamento è realizzato dai servizi degli enti locali, su consenso dei genitori del minore o per disposizione del Tribunale. È quindi necessario prendere contatto con i servizi degli enti locali, direttamente o tramite delle organizzazioni rivolte al privato sociale.

Il CAM – Centro Ausiliario per i Minori, associazione nata nel 1969 quale servizio sociale volontario al Tribunale per i minorenni di Milano per una più efficace ed estesa applicazione della legge n. 431 del 1967 sull’adozione, si è in seguito impegnato a realizzare attività di ricerca, informazione e collaborazione anche con riguardo agli affidi familiari. L’esperienza ha portato ad affinare la ricerca, la selezione e la preparazione delle famiglie, e anche dei singoli, aspiranti all’affidamento.

Il CAM opera a stretto contatto con gli enti locali che hanno in carico i minori, per gli abbinamenti con i quali provvede alla proposta dei possibili affidatari, collaborando successivamente per l’inserimento. Si fa carico anche dell’appoggio e del sostegno degli affidatari durante tutto il periodo dell’affido, tramite gruppi di discussione che raccolgono, tutti insieme, circa un centinaio di persone, e tramite anche l’intervento di specialisti.

Chiunque voglia avere informazioni e proporsi per l’affidamento di un minore può contattare l’Ufficio Affidi del CAM: affidi@cam-minori.org e dopo alcuni incontri preliminari avviare una personale e diretta conoscenza dell’argomento partecipando agli incontri dei gruppi degli affidatari. 

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