Ne ha parlato Rosaria Pedone, volontaria dell’Ufficio Affidi, la quale nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione ricorda che quando ha iniziato a collaborare con l’Ufficio Affidi non conosceva la complessità, la profondità e la bellezza del lavoro svolto.
Ha dapprima partecipato agli incontri con chi, rispondendo agli annunci del CAM, si propone per intraprendere un percorso, persone che si offrono spontaneamente di fare i genitori. Questi incontri, riferisce Rosaria, permettono di andare in profondità nelle loro storie personali, per comprendere se c’è uno spazio per accogliere i bambini, a volte anche più di uno, quando sono fratelli e sorelle, bambini con alle spalle percorsi di dolore, di carenza affettiva; molti dei quali sono stati per parecchio tempo in comunità, e questo ha lasciato il segno.
Può capitare che la famiglia che con generosità si è proposta non sia ancora pronta, benché ci siano elementi su cui lavorare, per cui viene invitata a partecipare agli incontri che il CAM organizza con le famiglie affidatarie. Fanno infatti capo all’Ufficio Affidi cinque gruppi gestiti da psicoterapeuti e volontari che incontrano periodicamente le famiglie che hanno già i bambini in affido.
Gli incontri sono l’occasione per parlare delle loro difficoltà, delle problematiche anche burocratiche che incontrano con i bambini, ma anche per condividere le loro gioie. Non sempre con la maggiore età dei ragazzi l’affido si conclude, ma a volte, come è capitato anche recentemente, i ragazzi chiedono di essere adottati dalla famiglia affidataria, ed è una gioia grandissima, a conclusione di un percorso non sempre privo di momenti difficili.
«Durante questi incontri – prosegue Rosaria – rivedo il mio essere stata genitore con mio figlio e mi dico come sarebbe stato importante avere un gruppo nel quale condividere le proprie difficoltà; perché essere genitori se da una parte è bellissimo, dall’altra è complicato. A volte non si sa proprio quali decisioni siano quelle giuste per affrontare certi problemi e l’avere un punto di riferimento, un gruppo dove riportare le proprie indecisioni, le proprie incapacità, sarebbe stato di grande aiuto».
I gruppi d’incontro del CAM sono di supporto per le scelte che i genitori spesso si trovano a dover affrontare, e che possono mettere a dura prova la serenità familiare, per cui emerge un disperato bisogno di aiuto che altri genitori che si sono trovati nella stessa situazione possono dare.
Gli esperti del CAM sono presenti non solo per accogliere e ascoltare, ma anche per dare risposte professionali, anche per la presenza di avvocati esperti in diritto minorile e della famiglia, e per collaborare con i servizi sociali del territorio che hanno in carica i bambini. È un rapporto che va con pazienza coltivato, una rete sottile e preziosa che a volte va ricucita per il bene dei bambini, obiettivo ultimo dell’operato del CAM.